La Juventus di Max Allegri, i gol di Dusan Vlahovic e un ambiente che dovrebbe remare dalla stessa parte: tutto ciò ancora ha qualche scricchiolio lungo il percorso. Emergono dettagli e misure che portano il tecnico e il centravanti a dover trovare una sorta di chimica per il bene della squadra.
Juventus, Allegri vuole di più
I bianconeri ancora non decollano. Il ko contro il Paris Saint Germain ha messo in luce quali siano i problemi in campo europeo e anche in campo nazionale per la squadra. C’è bisogno di una maggiore amalgama, alcuni campioni stanno entrando nel clima bianconero, una maggiore scaltrezza sarà utile in futuro.
Soprattutto, emerge una sorta di contrapposizione che sta diventando sempre più evidente. Dusan Vlahovic e Max Allegri non hanno trovato una piena alchimia nella Juventus, il tecnico ha sempre qualcosa da ridire nei riguardi di un attaccante pagato settanta milioni di euro.
Vlahovic scontento, i motivi del malumore
Come sottolinea Tuttosport, il rapporto tra i due deve sicuramente migliorare, dal punto di vista umano e calcistico. Il tecnico sta facendo delle modifiche tattiche, in questo periodo sta affinando il suo 3-5-2. L’idea di Allegri è di schierare una Juventus con due punte pesanti, ovvero Vlahovic e Milik, nell’attesa di Angel Di Maria.
Per fare ciò, il tecnico ha chiesto al centravanti serbo un gran sacrificio e, se nel caso, fare il lavoro che si è sobbarcato l’ex Marsiglia nella gara di Champions. Ovvero, giocare direttamente più arretrato in alternanza con lui, dividendosi la fatica a metà.
Juve, patto tra tecnico e calciatore
Vlahovic, a questo punto, sta pensando come muoversi tatticamente all’interno della squadra. Il bomber serbo potrebbe accettare questa soluzione, ma a patto che sia provvisoria e solamente in questo momento difficile e delicato della stagione.
La Juventus ha preso Vlahovic per fare da centravanti, questo anche Allegri lo sa e dovrà tenerlo in mente. Fare arretrare troppo il serbo sarebbe controproducente, in fondo al classico numero nove si chiedono i gol. Anche quelli “brutti”, sporchi e senza troppa grazia estetica a supporto.
