Il calcio italiano deve ritrovare competitività, lo conferma anche Santi Trimboli, ex giornalista Rai in esclusiva per calciomercatotv.it. Il confronto con le altre nazioni, ma anche con le altre epoche, rischia di essere il vero bando della matassa per uno sport da rilanciare con criterio.
Serie A, sarà una dura lotta
Parlare di calcio, con chi ne ha seguito le gesta per anni, è un motivo in più per capire come migliorare tutto il settore. Santi Trimboli, ex giornalista della Rai, ha analizzato per noi in esclusiva il mondo del calcio italiano e la lotta allo scudetto.
Partiamo così dalla sua analisi: «Il Milan rimane favorito per la vittoria del campionato. Ha investito meglio e con giudizio, Pioli non aveva bisogno di grandi innesti e la ciliegina è stata De Ketelaere, un giocatore molto tecnico e duttile sul piano tattico. La Juve ha buone potenzialità, ma al momento è una grande incognita. Il Napoli ha buone carte da giocare, dell’Inter non mi convince Inzaghi». Sulla Roma «non credo possa inserirsi per lo scudetto, ma ha piazzato il colpo inatteso in assoluto come Dybala».
Calcio italiano, c’è bisogno di coraggio
Santi Trimboli ha commentato il calcio italiano quando era ai vertici, seguendo per 90° minuto e Domenica Sportiva gli incontri delle squadre calabresi. La disamina è importante: «Rispetto ai tornei inglesi, spagnoli, francesi e tedeschi non siamo competitivi, ora sono molto più avanti di noi. Negli anni hanno avuto la possibilità di investire in maniera importante grazie soprattutto all’intervento di magnati e sceicchi».
Come rilanciare il nostro calcio italiano? Per Trimboli «potenziando i vivai, investendo nei giovani, avendo più coraggio. Allegri non sbaglia quando dice che ci sono le “categorie”. Ma come affrontare la scalata se non guadagnando gradini passo dopo passo. Giocando cioè. E qui entra in gioco il coraggio».
Uno sport cambiato anche nei media: «Il monopolio del calcio, e non soltanto del calcio, è nelle mani della TV , è indiscutibile. Esito (non il solo) scontato e inevitabile della globalizzazione alimentata dagli appetiti sempre più voraci dei grandi gruppi industriali, delle multinazionali, dei grandi network. Tornare alle vecchie abitudini? Non si può. Il mondo va avanti e, se possibile, il dominio delle TV sarà sempre più invadente e aggressivo».
Trimboli punta sulla rinascita della Reggina
Da esperto giornalista, Santi Trimboli ha lodato anche i giovani colleghi, quelli che raccontano il calcio italiano con competenza. Seguendo le vicende dello sport calabrese, una battuta era d’obbligo sulla Reggina, seguita spesso al “Granillo” per lavoro: «A Inzaghi è stata affidata una Reggina dalle grandi potenzialità. L’attuale Serie B è abitata da società gloriose che ambiscono tutte ad un posto al sole. La Reggina può giocarsela. Tredici anni dopo il miracolo è possibile».
Il calcio italiano è cambiato, quello di Santi Trimboli tra Corriere dello Sport e Rai non c’è più. Rimane l’amarcord per un’epoca di campioni passati tutti nel nostro torneo per incantare le masse.