La Guardia Finanza ha colpito ancora la pirateria, ‘sgamando’ quei clienti che vedono i contenuti online pur non pagando gli abbonamenti. Una operazione iniziata da diversi mesi e diventata esecutiva in occasione dell’ultima giornata di campionato e della finale di Conference League.
IPTV pirata, l’operazione della GDF
In occasione dell’ultima giornata del campionato di calcio di e della finale di Conference League sono stati registrati centinaia di nuovi servizi e di vendita di attività di Iptv pirata con streaming illegali. Un’operazione importante da parte dei finanzieri con il sequestro di 40 canali Telegram e di 500 risorse web tra cui siti e server.
Secondo le ultime ricostruzioni, era possibile visionare in simultanea da qualunque dispositivo (telefono, tablet, televisore, computer) assicurando la possibilità di una prova gratuita della durata di un’ora e garantendo anche l’anonimato.
La Guardia di Finanza ha utilizzato un marchigegno per scoprire le IPTV pirata: Stream Creed, un sito pirata del 2019 (Xtream Codes) che fu chiuso e ora riportato alla luce dai finanzieri per mettere fine alla pirateria.
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IPTV pirata, condanne e maxi multe per i friutori
Condanna importante per gli utenti che hanno utilizzato le Iptv pirata. Come riportato dal Corriere della Sera, i fruitori rischiano multe salate e procedimenti penali:
“Le forze dell’ordine hanno individuato oltre 6.000 “scrocconi”, una tipologia di tifosi, purtroppo, particolarmente diffusa anche nel nostro Paese, dove ancora persiste la cultura dell’illegalità – ha commentato l’Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo -.
Queste persone sono state tutte individuate e verranno sanzionate con più di 1.000 euro di multa ciascuno (ben oltre il prezzo per l’abbonamento alle partite), i recidivi subiranno un procedimento penale“.
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IPTV pirata, le parole dell’Amministratore delegato della Serie A
“La lotta alle IPTV pirata è una battaglia che portiamo avanti dal mio arrivo in Lega Serie A, perché ‘la pirateria uccide il calcio’ non è soltanto uno slogan, ma una triste verità. Non possiamo abbassare la guardia a tutela dei nostri club e dei broadcaster e continueremo, in ogni sede e in ogni modo, la nostra azione di sensibilizzazione e di denuncia”.