Annuncio a sorpresa di un difensore che in una recente intervista ha dichiarato a Radio La Red di volersi suicidare. Un’estrema sofferenza patita dopo la morte dei suoi genitori.
“Ero pronto a suicidarmi”: le verità di Mammana
Il racconto del tentativo di suicidio di Emanuel Mammana, difensore argentino del River Plate, il quale dopo una parentesi allo Zenit di San Pietroburgo, è tornato in patria dopo un momento complicato vissuto dall’atleta sudamericano dopo la scomparsa dei genitori:
“Tutti quelli a cui è successo di perdere i genitori sanno quanto sia duro. E quindi volevo suicidarmi, ero sul punto di fare una follia. Una persona mi ha salvato la vita”.
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Retroscena Mammana: “Mi ha salvato la vita”
Lo stesso difensore ha proseguito il racconto spiegando in maniera minuziosa ogni dettaglio di quel giorno (della volontà di Mammana di suicidarsi) in cui uno sconosciuto gli ha salvato la vita: “Stavo per andarmi ad allenare dopo due mesi che non volevo saperne nulla. Ero da solo a prendere il treno, ho visto che stava arrivando e visto che non avevo più voglia di vivere, mi stavo per buttare sotto, ma uno sconosciuto mi ha preso per il colletto e mi ha lanciato contro il muro.
Non ho idea di chi fosse, ma lo ringrazio di cuore. Oggi ho la mia famiglia e i miei figli, i miei genitori non avrebbero mai voluto che io mi uccidessi”.
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Ultime Mammana: l’importanza del River Plate
Emanuel Mammana, giovane prospetto dei Millionarios, ha debuttato a soli 18 anni con la nazionale argentina prima della doppia e sfortunata avventura in Europa con le maglie di Zenit San Pietroburgo e Lione. Ma la sua carriera poteva interrompersi bruscamente con il tentativo di suicidio di qualche anno fa, come da lui stesso dichiarato.
Una vicenda raccontata in passato ai microfoni del quotidiano Olè, in cui ha spiegato il ruolo determinante del suo vecchio club, il River Plate che lo ha ri-accolto a braccia aperte: “Il River mi ha aiutato. Mi sono reso conto del fatto che a casa avevano lottato tanto affinché io arrivassi a questo punto e non potevo mandare tutto all’aria solamente per quella tristezza. Da piccolo mangiavo grazie a quello che mi dava il River, e quindi dovevo realizzare il sogno di mio padre, dovevo arrivare a giocare in Primera Division”.
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