Il conflitto cambia il mercato: ecco le nuove regole Fifa

La Fifa interviene sulle regole del mercato, adeguandosi forzatamente da quanto arriva in tema di conflitto: quello tra Russia e Ucraina è un problema che tocca anche il mondo del calcio.

Conflitto, la Fifa fa altre modifiche

Il conflitto tra Russia e Ucraina coinvolge la Fifa e le regole del mercato. Già erano state prese decisioni importanti dai vertici del mondo del calcio, che si sono adeguati anche al clima dei provvedimenti presi in altri tipi di campi.

La Russia è stata penalizzata nelle sue attività calcistiche, partendo dalla nazionale per andare alle squadre di club estromesse dalle competizioni europee. Nelle scorse ore, un’altra decisione della Fifa interviene su quanto accade a livello calcistico per gli sportivi che giocano nelle terre di conflitto.

Gianni Infantino pres. Fifa - foto LaPresse
Gianni Infantino presidente della Fifa, organo che cambia le regole del mercato per il conflitto – foto LaPresse

La Fifa cambia le regole del mercato

Come riportato da Tuttomercatoweb, sono nuove regole quelle che la Fifa ha apportato al mercato nel momento di conflitto.  Sono delle norme temporanee che aiuteranno a fare chiarezza, semplificando così la vita ai calciatori che militano nelle zone martoriate dalla guerra.

I contratti dei calciatori e dei tecnici stranieri con i club ucraini sono sospesi sino al 30 giugno 2022, mentre gli stranieri che sono tesserati per club russi possono sospendere il loro rapporto sempre sino alla stessa data. In questo caso, però, c’è la possibilità dei club russi di poter raggiungere un accordo con tecnici o calciatori entro il 10 marzo, altrimenti ci sarà la sospensione.

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Il conflitto modifica i rapporti calcistici

La Fifa ha modificato il mercato per qualche mese agli sportivi che soffrono il conflitto. Infatti, i calciatori e gli allenatori saranno considerati come dei fuori contratto sino al giugno del 2022, e potrebbero essere così liberi di firmare un nuovo contratto (entro il 7 aprile) senza avere alcuna sorta di conseguenza.

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Tutto ciò potrebbe anche rivoluzionare, in piccola parte, gli altri tornei europei. Se i calciatori provenienti da Russia e Ucraina avranno voglia di pensare al calcio, per tre mesi potrebbero trovare nuove motivazioni.

Roberto De Zerbi - foto LaPresse
Roberto De Zerbi nella prima parte di stagione ha allenato in Ucraina – foto LaPresse
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