DAZN, scoppia lo scandalo arbitri

Dazn, nel post-partita di Milan-Spezia, da il via allo scandalo arbitri. Le parole di Marcolin stanno suscitando un polverone.

Milan-Spezia: partita, l’episodio incriminato e le scuse dell’arbitro

Lo Spezia batte un Milan che non è riuscito a riprendere il risultato, e lo condanna al 96esimo minuto con un goal di Emmanuel Gyasi. Eppure il Milan era anche passato in vantaggio sullo scadere del primo tempo. Il goal di Rafael Leao aveva dato il vantaggio, annullato dal pareggio sancito da Agudelo al 64esimo.

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Diletta Leotta e Marcolin, inviati per DAZN (Getty Images)

Eppure, il Milan può recriminare per un episodio incredibile. Negli ultimi minuiti di recupero, Junior Messias segna la rete del vantaggio del Milan, ma la marcatura viene invalidata a causa di un errore arbitrale. L’arbitro Serra infatti fischia lo stop del gioco, senza concedere il vantaggio al Milan, che pure l’avrebbe meritato.

La prima parte dell’incredibile arriva ora. Sul capovolgimento dell’azione, un contropiede fulmineo porta Gyasi a segnare la rete definitiva del 1-2 che sancisce la vittore dello Spezia.

Una vittoria non da poco, sia per la classifica della lotta salvezza, ma anche per la lotta al vertice: il Milan avrebbe sorpassato l’Inter in vetta con la vittoria, e pare il caso di dire che solo un errore arbitrale abbia impedito ciò.

Alla fine sono arrivate anche le scuse dell’arbitro, che tuttavia ha affermato di non poter modificare le scelte già ratificate durante la partita.

DAZN, le parole dello scandalo: “attacchiamo gli arbitri”

Come al solito, nel post-partita di Milan-Spezia l’attenzione viene calamitata dal tema arbitri. Come se la bellezza del calcio dipendesse soltanto dal modo in cui viene usato il fischietto. Invece di concentrarsi su ciò che viene reso possibile dalle regole, ci si concentra sempre e ineludibilmente sul modo di applicare le regole.

I conduttori del post-partita di Milan-Spezia hanno pagato questa tendenza: alla fine del collegamento, prima dello stacco pubblicitario, si sentono esplicite e chiare le parole: “sì, attacchiamo gli arbitri“. Non si capisce bene chi sia, ma pare il tono di voce di Marcolin. Parole che non fanno altro che mostrare la premeditazione del programma, nel bene e nel male.

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Parole choc o solita strategia comunicativa?

Sono parole che evidenziano da un lato la pochezza del contenuto del prodotto televisivo, che pure vanta ex professionisti nei suoi ranghi: non è credibile che Massimo Ambrosini non abbia altro da dire dopo 90 minuti di partita.

Ma al tempo stesso sono parole che lasciano un po’ di amaro in bocca anche perché sembrano cavalcare un certo tipo di comunicazione. Una comunicazione che punta sullo sdegno e al moralismo per attecchire più facilmente nei telespettatori. L’orario serale aiuta in ciò, e fornire un tema da incriminare dona a tutti il proprio bersaglio d’odio quotidiano.

E chi, più dell’arbitro, non può diventare oggetto di facile odio? per di più se è lapalissiano il suo errore: colui che dovrebbe rendere possibile il gioco, invece lo sporca e lo devia dal suo corso naturale.

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L’attuale commentatore di DAZN Dario Marcolin, ex calciatore e allenatore (Getty Images)

Ci sarebbe molto da dire sul modo di applicare le regole. Si potrebbero anche avanzare ipotesi di riforma del Var che dovrebbero avanzare nel dibattuto pubblico gli esperti. Ma se si smettesse di gettare benzina sugli arbitri, ammettendo che anche loro possano sbagliare, sarebbe già questo un modo per evitare di alzare i toni ogni volta, e provare a cercare una soluzione sensata al fine di evitare quegli stessi errori.

Infine: peccato per il Milan, ma ha tutto il tempo per riprovare il sorpasso in vetta.

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